Mary Shelley: i paesaggi veneti nell’immaginario gotico di una grande scrittrice
Mary Shelley, geniale autrice di Frankenstein, compì insieme al marito Percy Bysshe Shelley e all’amico Lord Byron un lungo viaggio in Italia, durante il quale visitò diverse località del Veneto, lasciandosi affascinare dai loro paesaggi e dalla loro atmosfera suggestiva.
I Colli Euganei e il Delta del Po — che visitarono nel corso dei loro spostamenti — colpirono profondamente Mary Shelley per la loro particolare fusione di natura, storia e mistero. Le colline, con i loro profili dolci e i piccoli borghi medievali, le apparivano come visioni sospese nel tempo, luoghi carichi di memoria e di silenzi evocativi. Il Delta, con le sue acque immobili e i cieli avvolti di nebbia, offriva immagini di una bellezza inquietante, perfettamente in sintonia con il suo immaginario letterario.
Nei taccuini di viaggio e nelle lettere scritte durante il soggiorno italiano, Mary Shelley descrive con finezza le impressioni suscitate dai paesaggi veneti, che alimentano indirettamente i temi ricorrenti della sua narrativa: il rapporto uomo-natura, il senso del limite, il confine tra il visibile e l’invisibile.
Sebbene il Frankenstein sia ambientato in luoghi ben diversi, la sensibilità gotica e romantica che permea l’opera trae linfa anche da queste esperienze italiane. I Colli Euganei e il Delta del Po si inserirono così nella mappa sentimentale di Mary Shelley, contribuendo ad arricchire la sua visione di una natura al tempo stesso affascinante e inquietante.